giovedì 19 ottobre 2017

Le 5 domande scottanti su Dark Ages che non hai mai osato chiedere

Siamo con Paolo Ciarlo co-autore di Dark Ages Britannia per fargli 5 domande un po' "scottanti" sul gioco medievale di WBS Games.

Giulia: Perché creare Dark Ages Britannia quando esiste C&C?

Paolo: C&C è un gran gioco. Semplice, divertente e con un grande appeal sulle giovani generazioni di giocatori. Tuttavia, soluzioni in esso adottate quali la suddivisione vincolante (e frustrante in taluni casi!) della mappa in tre settori, alcuni aspetti del sistema di combattimento e dell'uso delle carte fanno storcere un po' il naso a molti suoi giocatori, soprattutto quelli che cercano un pizzico di realismo e profondità di gioco in più. Inoltre ad oggi non esiste un gioco della serie C&C che tratti il periodo oggetto di DAB.

Giulia: Come mai hai deciso di introdurre valori separati per attacco e difesa?

Paolo: La differenziazione dei due valori permette di evidenziare maggiormente i punti di forza e di debolezza peculiari a ciascuna tipologia di unità. In questo modo, l'utilizzo di un'unità è più realistico e coerente con il suo contesto storico e con l'uso effettivo che se ne faceva.



Giulia: Nel gioco è incluso il fattore morale: ci spieghi meglio questo elemento del gioco che sembra essere molto sfaccettato?

Paolo: È una delle grandi differenze con C&C. Il "morale" in Dark Ages non indica semplicemente la prontezza alla battaglia di un'uità, ma anche il suo livello di preparazione tattica, la bontà del comando e la disciplina generale. Ogni tipologia di unità in DAB ha un valore di morale (per i leader può variare). Questo valore, che partendo dalle unità di milizia aumenta fino a raggiungere il massimo nelle unità d'elite e nei Leader più forti,  è uno degli elementi cruciali nel determinare la precedenza nel tiro dei dadi in combattimento. Aggiunge profondità al combattimento ed al gioco in generale (serve anche per determinare rotte in caso di impasse e recuperare le unità).

Giulia: Rispetto a C&C, le carte di Dark Ages sono decisamente diverse: quali sono i pregi di questo sistema?

Paolo: Una delle grandi differenze, e pregi a mio parere, è che sono svincolate dalla divisione in tre aree della mappa. Il loro utilizzo risulta molto più flessibile e libero, dato che possono essere utilizzate sia per attivare, ovvero muovere le unità,  sia per impartire ordini specifici in qualsiasi punto della mappa.


Giulia: Ci spieghi le Carte Evento e che ruolo hanno nelle dinamiche del gioco?

Paolo: Per le carte Evento Storico il discorso è diverso. Possono in parte essere usate come le carte normali del gioco, ma hanno una particolarità. Una volta giocate possono innescare degli eventi (basati su fatti storici realmente avvenuti nel contesto di una specifica battaglia/scenario). Ad esempio, l'evento storico che possono innescare nello scenario della battaglia di Hastings è la morte del re degli Anglo-Sassoni Aroldo. Questi eventi possono favorire una delle fazioni o portare la partita ad una fine prematura. In generale, la fazione denominata Giocatore A nel gioco (ovvero l'esercito che nella realtà era l'aggressore) avrà tutto l'interesse a procrastinare il più possibile la partita al fine di avere tempo a sufficienza per ottenere la vittoria, mentre il suo avversario (Giocatore B) farà di tutto per chiudere la partita brevemente in modo da impedirglielo. Il gioco,quindi, si svolge parallelamente su due piani: quello della gestione e del consumo del mazzo di carte (che può portare ad un allungamento o ad un accorciamento di una partia) che scandisce il tempo, e quello delle operazioni militari vere e proprie sul campo, che determinano la vittoria o la sconfitta nei tempi dettati dalla velocità con cui gira il mazzo stesso e con cui escono gli eventi storici. In questo modo, ogni partita è a se stante e la rigiocabilità di ogni scenario è altissima. Fornendo un certo grado di imprevedibilità e suspense al tutto.

Giulia: Grazie Paolo! In futuro faremo altre domande ancora più scottanti a Carlo sempre su Dark Ages. Continuate a seguirci!

giovedì 5 ottobre 2017

La sottile arte della gestione delle risorse


Nella vita reale come nei giochi, la gestione delle risorse rappresenta una delle sfide più impegnative che possiamo affrontare. Immaginate di farlo su scala globale in una competizione asimmetrica!

Da diverso tempo desidero confrontarmi con la realizzazione di un gioco di gestione risorse e, a dire il vero, già diversi progetti stanno prendendo forma in quel senso. Oggi vi voglio parlare di un progetto in particolare che, non avendo ancora un nome, chiameremo per il momento Duello nell'Atlantico (The Enemy Below), come il famoso film del '57 con Robert Mitchum e Curd Juergens.

Seconda Guerra Mondiale e gestione risorse. Riuscirà questo gioco a catturare l'interesse degli Eurogamers e a non annoiare i wargamers?

Come se non vi avessimo già convinto con We Were Brothers, immaginate lo scontro di due civiltà per la conquista del mondo: la prima ha a disposizione poche risorse, ma immediatamente disponibili sul luogo del conflitto; la seconda ha una capacità produttiva immensa, ma le sue risorse sono molto lontane dal campo di battaglia e per trasportare quanto necessario lì dove serve, è necessario attraversare un'area controllata dal nemico.

Se si pensa a quale sia stato lo scontro decisivo della Seconda Guerra Mondiale, le risposte sembrano abbastanza ovvie, eppure la vera battaglia che ha segnato il destino dell'umanità è stata quella sull'Atlantico, uno scontro logistico tra l'Asse e gli Alleati per impedire che i rifornimenti dagli USA e dalle Colonie arrivassero in Europa. Vi farò capire cosa intendo attraverso una citazione dell'Ammiraglio tedesco Doenitz: "I centri produttivi del nostro prezioso acciaio sono stati colpiti da 7000 tonnellate di bombe; 7000 tonnellate: bastava affondare una singola nave in più". 


Vediamo come si sviluppa il concept del gioco. Il Tedesco avrà a sua disposizione pochissime risorse, da impiegare sostanzialmente nella guerra in Europa, trasformando le sue materie prime in truppe e armamenti per la Guerra Lampo. Il suo scopo strategico immediato è quello di riuscire a conquistare tutta l'Europa (Russia esclusa) prima che gli Alleati diventino troppo forti per essere contrastati. Tuttavia questo obiettivo è facilmente e rapidamente limitato dallo strapotere produttivo dell'Alleato che ha solo il problema di trasportare questo materiale in Europa, attraverso le acque dell'Atlantico infestate da sommergibili tedeschi.
Ma l'oceano è grande e i sommergibili pochi, per cui il Tedesco dovrà costruire sommergibili per rallentare il flusso di risorse dall'America, sottraendo materie prime preziose per la sua guerra terrestre. Per poter sopraffare i sommergibili, gli Alleati dovranno produrre cacciatorpediniere per scortare i convogli e aerei per pattugliare l'oceano, inducendo il Tedesco a produrre a sua volta aerei e piazzarli per primo nei vari settori di mare. 
E se invece di puntare sul numero si puntasse alla tecnologia?
Si potrebbe investire in ricerca in modo che un sommergibile valga come 3, o che bombe di profondità avanzate siano così letali da impedire l'attacco ai convogli.
E perché non spendere risorse per migliorare l'intelligence? 
Decriptare Enigma significherebbe conoscere la posizione dei sommergibili ed evitarli, mentre squadre di spie nei porti americani potrebbero dare informazioni preziose sulla destinazione dei convogli.

Insomma, in Duello nell'Atlantico il giocatore è chiamato a gestire le proprie materie prime, scegliendo attentamente in cosa investire, cosa produrre, in cosa trasformarle, in base alla propria strategia, per poi piazzare il risultato dello sforzo produttivo sul campo di battaglia più appropriato, sul mare, in terra e nel cielo, senza escludere risvolti di opportunità politica, come l'intervento della Russia nel conflitto, il ruolo dell'Italia tra Asse e Alleati. 

Gestione risorse e piazzamento, in un gioco che simula la spirale di follia bellica, in cui solo il giocatore più lucido riuscirà a prevalere.

Seguiteci per vedere lo sviluppo di questo Work in Progress! 

Scriveteci nei commenti se volete partecipare al beta-testing, soprattutto se siete amanti del genere German!