sabato 14 luglio 2018

I board-wargame ed il loro futuro - PARTE2. Come le cose potrebbero cambiare

In un precedente articolo (I board-wargame ed il loro futuro-PARTE1. La mia modesta opinione sull'argomento) ho parlato del ruolo che secondo me ha avuto fino ad ora l'età dei wargamer nello sviluppo del loro hobby.
Sono dell'opinione che questo sia destinato ad un declino, fino quasi alla scomparsa totale, quando quella che ho chiamato generazione dei ragazzi degli anni '80 non ci sarà più. Volendo vedere le cose con un pò di ottimismo, tuttavia, penso che molto possa esser fatto per evitarlo, se tutti noi (giocatori, disegnatori di giochi, editori ed organizzatori di convention) facciamo uno sforzo supplementare per attirare le generazioni più giovani e fargli mantenere in vita quest' hobby. Proverò a suggerire quello che tutti coloro che ricoprono questi ruoli possono fare per divulgare il board-wargame, e cosa dovrebbero evitare di fare se vogliamo dare ad esso qualche possibilità di sopravvivere.


-I GIOCATORI-
Ricordatevi che I wargame non sono una religione! I giochi ibridi, le contaminazioni sono un qualcosa di positivo. In realtà potrebbero aiutare  ad attrarre i boardgamer al wargame, con l'uso di meccaniche che simulano eventi storici, mantenendo però un approccio più semplice e diretto che è proprio dei boardgame. Ultimamente sono stati fatti dei tentativi. Forse il più riuscito e popolare di questi è la serie COIN di Volko Ruhnke. Come Ruhnke stesso asserisce in un'intervista (guardala qui), con la serie COIN ha provato ad andare al di là dei "tribalismi" dei boardgamer, creando un qualcosa di nuovo che possa attrarre sia la "tribù" dei wargamer che quella degli eurogamer. Ora, se non hai mai giocato ad un gioco della serie COIN prima d'ora, provaci. Non solo potrebbe aiutarti a trovare nuovi giocatori coi quali giocare, ma come wargamer scoprirai un nuovo e differente approccio alla simulazione dei conflitti moderni.  

Non fate scappare le persone. Dire a qualcuno che i "veri" wargame durano almeno 10 ore, che sono costosissimi e che probabilmente sarà necessario avere un attico intero a disposizione solo per montare la mappa è come dire a qualcuno che per imparare a leggere deve iniziare con "La divina commedia" di Dante o "Guerra e pace" di Tolstoj. Le persone hanno bisogno di imparare gradualmente. All'inizio si tratterà più che altro di divertirsi, poi (con alcuni di loro) l'aspetto simulativo e storico prenderà il sopravvento, ed inizieranno a cercare simulazioni più complesse e accurate.

-LE MANIFESTAZIONI-
Mostratevi aperti e disponibili...ma sul serio intendo. Lo so, quando si va ad una manifestazione ludica vorremmo tutti giocare ad uno o più giochi specifici e scambiare opinioni con altri giocatori incalliti. Ma sarebbe molto meglio per il nostro hobby se si potesse dedicare del tempo e dei tavoli ad accogliere i neofiti e ad insegnargli qualche gioco introduttivo. Se date l'impressione di essere tutti presi a giocare con un vostro amico, nessuno si azzarderà a farvi delle domande, figurarsi a provare un gioco mentre siete nel bel mezzo di una partita. Non importa quante persone si aggirino per i tavoli spinte dalla curiosità, non si fermeranno da nessuna parte per più di 1 o 2 minuti, se non le lasci provare a giocare. 

Sì, giocare veramente intendo, non insegnare loro prima tutte le regole e poi farli giocare. Per quando avrai finito di spiegare nel dettaglio tutto il sistema di regole, saranno probabilmete troppo confusi e stanchi perchè si godano il gioco. Se un gioco è semplice (e dovrebbe esserlo se hai a che fare con dei giocatori che vogliono diventare wargamer), farli giocare da subito non dovrebbe essere così difficile. Non fategli una lezione, insegnate loro le regole gradualmente, facendogli "fare". Ditegli quali opzioni hanno e metteteli in guardia sulle conseguenze che queste opzioni potrebbero implicare. Fategli compiere delle scelte. Tutto sarà più appagante, meno faticoso e pìù divertente per loro (e per voi). Un'altra cosa: insegnate a giocare giochi che siano facilmente reperibili ed acquistabili. Non ha molto senso insegnare a qualcuno a giocare ad un gioco quasi impossibile da trovare oggi, o che costa più di 100 euro (o entrambe le cose!). Difficilmente troverai un nuovo giocatore disposto ad investire a cuor leggero così tanti soldi in un nuovo hobby come i wargame da tavolo.  



-DISEGNATORI DI GIOCHI-
Semplice non significa necessariamente infantile. Non sottostimate i sistemi semplici. Disegnare un gioco semplice ma bello può in realtà rivelarsi più difficile che disegnarne uno complesso. Tenete anche a mente che se volete attrarre giocatori più giovani, il 3D è la chiave. Le classiche pedine 2D dei wargame sono la cosa meno attraente al mondo per i giovani. A me piacciono ancora, non fraintendetemi, ma per chi è nato nel nuovo millennio sono come tornare al cinema muto in bianco e nero dopo essere cresciuto con film a colori e in Dolby surround. Non potete certo aspettarvi che gridino "Wow!", giusto? Non dovrete necessariamente usare delle miniature; anche i blocchetti di legno funzionano bene (pensate a Commands & Colors della GMT, la serie Hold Fast della Worthington Publishing, per non menzionare i giochi della Columbia Games o della nostrana Ventonuovo).



-EDITORI-
Sviluppate una linea di prodotti introduttivi al wargame, e pubblicizzateli come tali. Sarebbe bello se gli editori sviluppassero una linea di prodotti compatibili con le necessità dei giovani aspiranti wargamer, oltre a quelli "tradizionali". Come menzionato precedentemente, questi giochi dovrebbero avere delle meccaniche semplici ma accattivanti, una grafica attraente, poche unità (magari tridimensionali) e dovrebbero essere decisamente corti ed economici. Anche se alcuni di questi criteri si possono riscontrare in un certo numero di giochi recentemente introdotti nel mercato da svariati produttori, i giochi introduttivi economici sono ancora troppo pochi. Questo rappresenta un ostacolo significativo che impedisce l'espansione dell'hobby.

La tecnologia può aiutarci, usiamola. Fare un video oggigiorno è facile ed economico. Gli editori dovrebbero usare più video e canali come Youtube per mostrare le meccaniche e le regole dei loro giochi. Un ragazzo può essere intimidito da un libretto di regole cartaceo, ma se gli mostri come si gioca in un video, è probabile che impari più volentieri, senza che debba impiegare troppo tempo e troppi sforzi per farlo.

-NOI TUTTI-
Promuovere un sondaggio mondiale sul wargame da tavolo. Conoscere il corrente stato del nostro hobby, e magari monitorarlo ogni 5 anni, sarebbe uno strumento importante per capire a che punto siamo, dove stiamo andando e se le cose stanno migliorando...o peggiorando. Tutti noi dovremmo contribuire ad un sondaggio del genere. Editori, blog, riviste, giocatori dovrebbero promuoverlo e dare il loro contributo per farne il primo vero sondaggio mondiale sui wargame da tavolo. In questo modo, potremo farci un'idea più chiara su quanti siamo e su chi siamo, su dove i board wargame hanno maggior diffusione e su quali meccaniche vanno per la maggiore (gli editori stessi potrebbero anche usare queste informazioni per il loro marketing e per lo sviluppo dei loro giochi futuri). Il sondaggio dovrebbe durare vari mesi e tutte le persone che decidono di supportarlo potrebbero usare un logo appositamente creato da usare sui social media, su internet in generale, alle manifestazioni ed anche nei negozi. Il tutto potrebbe avere il supporto scientifico del dipartimento di statistica di un'università (o essere persino la tesi di un dottorando) dato che il sondaggio ed i suoi risultati dovrebbero essere assemblati, analizzati ed interpretati con l'aiuto di persone competenti. Non sarebbe così complicato, nè costoso, e con l'aiuto di tutti potrebbe veramente riuscire. Chi si offre volontario?

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